Storia della Sezione

La sezione di Giaveno del Club Alpino Italiano nacque nella primavera del 1965 per opera di un gruppo di appassionati facenti capo a Gianfranco Giaj Arcota, alpinista-arrampicatore provetto, a fratel Decoroso (al secolo Michele Giorda) dei Fratelli delle Scuole Cristiane, animatore dei giovani “aquilotti” dell’Istituto Pacchiotti e ad Aldo Gobbo, appassionato sciatore.
Qualche incontro pubblico aperto a tutti gli appassionati di montagna e la rete di passa parola fece sì che la sezione diventasse realtà in pochissime settimane.
La costituzione della sezione fu favorita da un coagularsi di fattori in un momento specifico della realtà locale.
Il successo dell’iniziativa fu fortemente supportato dalla ondata emotiva suscitata dalla tragedia dei Picchi del Pagliaio, dove il 14 luglio 1963 avevano perso la vita i giovani giavenesi Alberto Cuatto e Pierluigi Terzago (a cui è intitolata la nostra sezione), appartenenti al gruppo affiatato di don Roberto Usseglio Gros.
Dopo appena un anno di vita come sottosezione del prestigioso C.A.I. Torino, nel 1966 il C.A.I. Giaveno acquisì la piena autonomia, avendo superato i cento soci.
Fin dall’inizio l’attività di frequentazione delle montagne di valle si accompagnò ad uscite e mete esterne in particolare sulle Marittime e sulle Graie.
Nel 1968 si costituirono i gruppi “Alta montagna” e “Giovani” che allargarono i loro orizzonti anche attraverso l’organizzazione di campeggi sociali in Val Veny e in Val Badia.
In questi primi anni fecero parte integrante della sezione giavenese le due sottosezioni di Cumiana e la sezione ha conosciuto fin dall’inizio una crescita costante.
Nel 1972 venne pubblicato il primo bollettino sezionale con cadenza trimestrale; cesserà la pubblicazione dopo i primi quattro numeri e non la riprenderà che nel 1992 sotto forma di annuario.
Sempre nel 1972 venne costituito il gruppo speleologico intitolato ad Eraldo Saracco, speleologo torinese con frequentazioni giavenesi, perito tragicamente in Sardegna durante la discesa dell’Abisso delle vergini (grotta di Ispinigoli, Supramonte di Dorgali). I promotori del gruppo diedero buon impulso anche a ricerche di tipo archeologico, storico e mineralogico.
Ricostituitosi nel 1988 il “Gruppo Speleologico Giavenese” è tutt’ora in piena attività in collaborazione con la Società Speleologica Piemontese.
Nel 1975 il primo decennale della fondazione del C.A.I. Giaveno fu celebrato con la spedizione sci-alpinistica al Damavand in Iran.
Fin dai primi anni di fondazione la nostra Sezione manifestò la vocazione ad attività attualmente definibili come “protezione civile”: nel 1968 era nata infatti a Giaveno la prima squadra C.A.I. attiva nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi a supporto dei vigili del fuoco (confluita poi nei gruppi A.I.B.). Inoltre alcuni soci erano attivi nel soccorso agli abitanti delle borgate isolate in occasione di calamità naturali. Nel 1994 si è ufficialmente costituito il gruppo di protezione civile del C.A.I. Giaveno, uno dei pochi operanti nell’ambito del nostro sodalizio.
Il C.A.I. Giaveno si propone di promuovere la conoscenza dell’ambiente montano, favorendone la frequentazione consapevole sotto l’aspetto sportivo (escursionismo, alpinismo, scialpinismo e speleologia), naturalistico, storico e culturale. A tale scopo ha continuato a perseguire una strategia di apertura al contesto sociale in cui opera, in collaborazione con il mondo della scuola e della cultura locale.
Nel corso degli anni, accanto ad una costante crescita del numero di soci, l’attività della sezione si è notevolmente arricchita ed articolata con la nascita di diversi altri gruppi (vedi sezione specifica del sito) che operano autonomamente e mettono a disposizione le esperienze maturate attraverso l’organizzazione di serate, incontri culturali, mostre … Particolarmente importante è l’attività didattica supportata dal Museo Geologico Sperimentale.