Montagnaterapia

Il termine “Montagnaterapia” è stato usato per la prima volta nel 1999 in un articolo del settimanale “Famiglia Cristiana” in cui si esponevano i positivi sviluppi di un congresso sul tema, svoltosi a Pinzolo in Val Rendena. Il diffondersi in ambito CAI di esperienze in materia, ha indotto all’istituzione di un Gruppo di Lavoro, insediatosi il 17 febbraio 2017. Le Linee Guida emanate nel 2019 ribadiscono che la Montagnaterapia deve essere considerata come una “integrazione riabilitativa e rieducativa di fondamentali ed irrinunciabili pratiche farmacologiche, psicologiche ed educative”, condotte da figure professionali qualificate. La maggior parte delle esperienze si svolge attualmente nel campo della salute mentale, delle disabilità psicofisiche e del disagio psico-sociale con progetti che coinvolgono ASL e strutture del SSN, Associazioni, Centri diurni e Comunità. Le citate linee guida prescrivono che la collaborazione tra questi soggetti e le Sezioni del CAI avvenga sulla base di Convenzioni o Protocolli di intesa, che definiscano i ruoli dei contraenti e le modalità degli interventi e assicurino il carattere di continuità alla collaborazione stessa, con una particolare attenzione agli aspetti assicurativi. L’”equipe interdisciplinare di Montagnaterapia” è costituita: 1) dagli utenti appartenenti agli ambiti sopraindicati; 2) dagli operatori professionali (in genere educatori, ma anche medici, infermieri, psicologi) a cui compete la scelta dei soggetti da coinvolgere nelle attività in base a criteri che tengano conto del tipo di disabilità e in vista della formazione di gruppi il più possibile omogenei; 3) dai volontari CAI.

I volontari CAI hanno compiti di accompagnamento a titolo completamente gratuito, non devono necessariamente essere titolati o qualificati, ma devono possedere capacità riconosciute, acquisite tramite l’abituale frequentazione della montagna, eventualmente integrate da esperienze di formazione in materia di organizzazione e conduzione delle attività inerenti le pratiche proprie della Montagnaterapia. In questo senso, di grande utilità è stata la partecipazione di alcuni nostri soci al Corso di Accompagnamento in Montagnaterapia 2023, organizzato dal CAI Torino.

Nel 2023 il CAI Giaveno ha mosso i primi passi nel campo della Montagnaterapia, attraverso la stipula di una Convezione con la Cooperativa Sociale “L’Arcobaleno” che si occupa di disabilità psichica e relazionale in minori ed adulti, con particolare attenzione alla difficoltà di integrazione sociale dei soggetti presi in carico. La Cooperativa ha sede in Torino in Corso Kossuth 5, e si avvale di una sede di appoggio in Giaveno, in Via Maria Ausiliatrice 55, che si occupa prevalentemente di “Educativa minori”. Fin dal 1987 la Cooperativa “L’Arcobaleno” porta avanti un’esperienza di solidarietà in ambito socio assistenziale rivolta a soggetti con disabilità intellettiva, associata a difficoltà comportamentali e relazionali con caratteristiche tali da risultare “poco adattabili a strutture classiche come i Centri Socio Terapeutici”.

L’attività è proseguita nel 2024 con uscite di difficoltà T ed E su strade sterrate e sentieri montani adatti a tutti i partecipanti e interessanti dal punto di vista panoramico e ambientale. Nell’organizzazione delle escursioni si devono necessariamente prendere in considerazione alcuni aspetti problematici, quali le difficoltà logistiche legate all’avvicinamento, il tempo a disposizione, generalmente limitato, e le caratteristiche dei singoli utenti.

Il bilancio della nostra giovane esperienza è stato giudicato più che soddisfacente dagli educatori e dagli accompagnatori CAI, ed è già ripartita la stagione 2025 di Montagnaterapia con la comune volontà di far tesoro dell’esperienza maturata e di aprirsi con spirito realistico all’esplorazione di possibili nuove modalità operative.

Lussiana Livio cell. 339 1677121 – mail: lussianalivio@ica-net.it
Ribotta Daniela cell. 338 2432042 – mail: ribotta.daniela@gmail.com

Maritano Rita cell. 339 5755995 – mail: info@caigiaveno.com